Antoni Tàpies nasce nel 1923 a Barcellona. La malattia e la Guerra civile segnano la sua adolescenza. Inizia a studiare legge a Barcellona ma nel 196 decide di dedicarsi all’arte, rimanendo essenzialmente un autodidatta. Le sue prime opere risentono di quelle di Max Ernst, Paul Klee, Joan Miró e delle filosofie orientali.
Espone per la prima volta nel controverso Salo d’Octubre di Barcellona nel 1948. Ben presto sviluppa un proprio stile nell’ambito dell’Informale e della materia pittorica, con esiti appunto molto materici nei quali ricerca ed esplora le qualità mutevoli della materia, impiegando con grande libertà sassi, terra, detriti o altri materiali solidi e con un proprio volume, nelle opere di grandi dimensioni.
Negli anni ’50 e ’60 espone nei maggiori musei e nelle maggiori gallerie degli Stati Uniti, del Giappone e del Sudamerica. Il Musée National d’Art Moderne di Parigi gli dedica una retrospettiva nel 1973, e l’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, New York, nel 1977. Nel 1993 rappresenta, con Cristina Iglesias, la Spagna alla Biennale di Venezia e viene premiato con il Leone d’oro.
Nel 1994-95 la Galerie Nationale du Jeu de Paume di Parigi e il Museo Guggenheim SoHo di New York organizzano una retrospettiva delle sue opere; seguirà quella presentata nel 2000 al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Tàpies si spegne a Barcellona nel 2012.