Colore come spiritualità nell’opera di Antonio Calderara

Antonio Calderara è stato uno dei più importanti artisti del 900′ che ha attraversato in lungo ed in largo con il suo percorso artistico unico ed irripetibile. Uno dei pochi grandi artisti che nonostante non avesse mai fatto formalmente parte di alcun movimento pittorico, è riuscito ad emergere ed affermarsi con la sua pittura unica dai colori rarefatti ed impercettibili che è oggi apprezzata in tutto il mondo. Un’acquerello o un’opera grafica di Calderara non si guarda di sfuggita ma è possibile comprenderla solo fermandosi e perdendosi nei colori diluiti, cercando di orientarsi tra le forme geometriche appena accennate, punto di appiglio in un viaggio verso l’infinito. Il percorso di Calderara è singolare perchè partendo da una figurazione classica è arrivato gradualmente, attraverso un percorso non solo pittorico ma spirituale e di vita, a ridurre il paesaggio a linee e quadrati.

Figure geometriche semplici ma al tempo stesso sintesi e punto di arrivo di una ricerca durata più di 40 anni partita e terminata sulle sponde del lago d’Orta. Non per niente Calderara scriveva “il mio primo quadro è uguale all’ultimo”. Difatti il soggetto è sempre il lago d’Orta che scorgeva dalla sua abitazione, da lui raffigurato come un colorato paesaggio negli anni 30′ e poi come linee e quadrati in uno “spazio luce” negli anni ’70. Ora l’abitazione di Vacciago è diventata sede permanente della Fondazione Antonio Calderara, dove oltre alle sue opere è esposta la collezione personale di Calderara che annovera opere di artisti del calibro di Getulio Alviani, Jesus Rafael Soto, Joseph Albers, Lucio Fontana, Lucio del Pezzo ed altri.

Antonio Calderara. "Paesaggio", 1975
Antonio Calderara. “Paesaggio”, 1975

Inizialmente avvicinato per assonanza pittorica al Realismo Magico è poi passato ad una pittura più vicina a quella astratto concreta del gruppo dei concretisti svizzeri come Max Bill, Richard Paul Lohse, Camille Graeser e Verena Loewensberg. Grande attenzione ha destinato alla tecnica dell’acquerello cosi come alla serigrafia, uno dei mezzi espressivi da lui preferiti perchè in grado di arrivare al livello di rarefazione del colore che da sempre ha rincorso. A rimarcare l’attenzione e l’importanza per la grafica, nel 2018 il Museo di Lissone ha organizzato una mostra dal titolo “Momenti e Stagioni” espondendo le opere grafiche di alcune cartelle storiche come “Momenti” e “Momenti numero 2” del 1978 ( edite da Plura Edizioni, Milano) esempi della qualità della produzione grafica del maestro.

Con Sangallo Fine Art, da sempre concentriamo le nostre proposte sulle opere grafiche e multiple più ricercate dei maggiori artisti internazionali. Non facciamo eccezione per Antonio Calderara del quale sono disponibili nella pagina a lui dedicata cartelle complete, serigrafie storiche dalla cartella “Momenti 2” con relativi riferimenti bibliografici oltre ad alcuni bellissimi e selezionati acquerelli degli anni 60′ e 70′.

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